martedì 31 gennaio 2012

Il nostro destino è già scritto?

Il nostro destino è già scritto?

Siamo solo interpreti di una storia già scritta in cui passaggi,eventi,emozioni sono in un copione da sceneggiare.
Forse potremo arrivare a scoprire prima cosa ci aspetta nel futuro?
La tecnologia ci aiutera a vivere meglio e più a lungo,ma sarà in grado di cambiare la nostra storia, il nostro destino il nostro futuro?

lunedì 30 gennaio 2012

A Monza la 29 edizione della mostra Immagini della Fantasia
Il 18 Febbraio 2012 si inaugura a Monza la 29a edizione de Le immagini della fantasia, che proseguira` fino al 19 Marzo.
Si tratta di una rassegna internazionale, attraverso la quale viene data visibilità ai linguaggi dell’illustrazione per l’infanzia, cercando di cogliere l’esemplarità del percorso creativo di ogni autore nel contesto mondiale.
Una ricerca che svela per questa edizione un panorama di 36 artisti che presentano le loro più recenti pubblicazioni.
 
L’esposizione comprende anche due sezioni speciali: una dedicata ad un ospite d’onore, che quest’anno sarà Linda Wolfsgruber, l’altra dedicata alla sezione fiabe dal mondo: Il Grande Albero delle Rinascite, fiabe delle Terre d’India, con opere realizzate da 50 illustratori e 50 allievi della Scuola Internazionale d’Illustrazione di Sàrmede.
Oltre 300 originali propongono ai visitatori un viaggio fantastico attraverso le fiabe, le leggende ed i racconti d’ogni Paese narrati con le parole dell’arte.
Accanto agli originali in esposizione anche i libri pubblicati dagli illustratori ospiti per dare la possibilità di apprezzare pienamente la bellezza di pubblicazioni per l’infanzia altrimenti introvabili in Italia.









La Mostra, assieme al suo volume, si offre dunque come strumento di conoscenza e di valorizzazione di ciò che viene prodotto di anno in anno in questo campo a livello internazionale. Proporre le nuove tendenze e gli orientamenti piu` originali dell’illustrazione contemporanea ad un pubblico .

lunedì 23 gennaio 2012

La comunicazione = Mettere in comune

La comunicazione (dal latino cum = con, e munire = legare, costruire e dal latino communico = mettere in comune, far partecipe) non è soltanto un processo di trasmissione di informazioni (secondo il modello di Shannon-Weaver). In italiano, il termine "comunicazione" ha il significato semantico di "far conoscere", "rendere noto". La comunicazione è un processo costituito da un soggetto che ha intenzione di far sì che il ricevente pensi o faccia qualcosa.

Studi e descrizione 

La comunicazione riguarda sia l'ambito quotidiano sia l'ambito pubblicitario e delle pubbliche relazioni: in ciascuno di questi ambiti la comunicazione ha diverse finalità. Gli agenti della comunicazione possono essere persone umane, esseri viventi o entità artificiali. Infatti è colui che "riceve" la comunicazione ad assegnare a questa un significato,per cui è la potenzialità creativa dell'essere umano ad assegnare significati ad ogni cosa, creando il "sistema comunicazione" con le sue due caratteristiche: l'immaginazione e la creazione di simboli. È tuttavia argomento di discussione se la comunicazione presupponga l'esistenza di coscienza, o se si tratti di un processo che può avvenire anche tra macchine. Se infatti è colui che riceve la comunicazione ad assegnare un significato ogni "cosa" può comunicare.
Il concetto di comunicazione comporta la presenza di un'interazione tra soggetti diversi: si tratta in altri termini di una attività che presuppone un certo grado di cooperazione. Ogni processo comunicativo avviene in entrambe le direzioni e, secondo alcuni, non si può parlare di comunicazione là dove il flusso di segni e di informazioni sia unidirezionale. Se un soggetto può parlare a molti senza la necessità di ascoltare, siamo in presenza di una semplice trasmissione di segni o informazioni.
Nel processo comunicativo che vede coinvolti gli esseri umani ci troviamo così di fronte a due polarità: da un lato la comunicazione come atto di pura cooperazione, in cui due o più individui "costruiscono insieme" una realtà e una verità condivisa; dall'altro la pura e semplice trasmissione, unidirezionale, senza possibilità di replica, nelle varianti dell'imbonimento televisivo o dei rapporti di caserma. Nel mezzo, naturalmente, vi sono le mille diverse occasioni comunicative che tutti viviamo ogni giorno, in famiglia, a scuola, in ufficio, in città.

Un modello formale di comunicazione 

Generalmente si distinguono diversi elementi che concorrono a realizzare un singolo atto comunicativo.
  • Emittente: è la persona che avvia la comunicazione attraverso un messaggio.
  • Ricevente: accoglie il messaggio, lo decodifica, lo interpreta e lo comprende.
  • Codice: parola parlata o scritta, immagine, tono impiegata per "formare" il messaggio.
  • Canale: il mezzo di propagazione fisica del codice (onde sonore o elettromagnetiche, scrittura, bit elettronici).
  • Contesto: l'"ambiente" significativo all'interno del quale si situa l'atto comunicativo.
  • Referente: l'oggetto della comunicazione, a cui si riferisce il messaggio.
Come si è detto, il processo comunicativo ha una intrinseca natura bidirezionale, quindi il modello va interpretato nel senso che si ha comunicazione quando gli individui coinvolti sono a un tempo emittenti e riceventi messaggi.
In realtà, anche in un monologo chi parla ottiene dalla controparte un feedback continuo, anche se il messaggio non è verbale, un esempio ne è la frase: "parla quanto vuoi, io non ti ascolto". Questo fenomeno è stato riassunto con l'assioma (di
Paul Watzlawick) secondo il quale, in una situazione in presenza di persone, "non si può non comunicare": perfino in una situazione anonima come in un vagone della metropolitana noi emettiamo per i nostri vicini continuamente segnali non verbali (che significano pressappoco "anche se sono a pochi centimetri da te, non ti minaccio e non intendo immischiarmi nella tua sfera intima"), e i nostri compagni di viaggio accolgono il messaggio, lo confermano e lo rinforzano ("bene; lo stesso vale per me nei tuoi confronti").
Già da questo semplice modello possiamo individuare diversi aspetti potenzialmente problematici del processo comunicativo:
  • Il processo di comunicazione, pur essendo formalmente cosa separata dal mezzo attraverso il quale avviene, ne è altamente influenzato: se utilizzo il codice Morse, cercherò di limitare il messaggio allo stretto necessario, se utilizzo una lettera userò un tono tendenzialmente più formale rispetto ad una telefonata. Il mezzo influenza la comunicazione, ciascuno in un modo diverso, e quindi si potranno individuare dei mezzi di comunicazione particolarmente adatti a trattare un certo argomento, ma inadatti ad un altro.
  • Non è detto che il gran numero di singoli messaggi, verbali e non verbali, emessi in un dato momento (vedi oltre), siano sempre congruenti tra loro. Posso dire due cose diverse con le parole e con i gesti (ad esempio dire al mio rivale in amore "lieto di conoscerti" con un'espressione del volto assai contrariata).
  • Non è detto che l'interpretazione del contesto all'interno del quale avviene lo scambio comunicativo sia sempre identica o congruente. Nell'aula di una scuola, il docente potrà pensare di avere uno stile partecipativo e "democratico", mentre lo studente potrà sentirsi parte di una relazione asimmetrica e autoritaria.
Da quanto appena detto emerge chiaramente che la comunicazione non sempre "funziona"; questo dato viene confermato innumerevoli volte dalla nostra esperienza quotidiana. In situazioni particolari come i conflitti interpersonali, o anche quando sono in gioco patologie mentali la comunicazione diventa particolarmente difficile e può produrre ulteriore disagio.

Modelli di comunicazione interpersonale 

Paul Watzlawick e colleghi (1967) hanno introdotto una differenza di fondamentale importanza nello studio della comunicazione umana: ogni processo comunicativo tra esseri umani possiede due dimensioni distinte: da un lato il contenuto, ciò che le parole dicono, dall'altro la relazione, ovvero quello che i parlanti lasciano intendere, a livello verbale e più spesso non verbale, sulla qualità della relazione che intercorre tra loro.

Il modello di Friedemann Schulz von Thun: il quadrato della comunicazione.
In epoca recente (1981), lo psicologo Friedemann Schulz von Thun, dell'Università di Amburgo, ha proposto un modello di comunicazione interpersonale che distingue quattro dimensioni diverse, nel cosiddetto "quadrato della comunicazione":
  • Contenuto: di che cosa si tratta? (lato blu del quadrato, in alto).
  • Relazione: come definisce il rapporto con te, che cosa ti fa capire di pensare di te, colui che parla? (lato giallo, in basso).
  • Rivelazione di sé: ogni volta che qualcuno si esprime rivela, consapevolmente o meno, qualcosa di sé (lato verde, a sinistra).
  • Appello: che effetti vuole ottenere chi parla? Ciò che il parlante chiede, esplicitamente o implicitamente, alla controparte di fare, dire, pensare, sentire. (lato rosso, a destra).
Queste quattro dimensioni si possono tener presenti sia nel formulare messaggi che nell'ascolto e nell'interpretazione dei messaggi di altri. In questo secondo caso la "scuola di Amburgo" parla delle "quattro orecchie" (corrispondenti ai "quattro lati del quadrato della comunicazione") su cui ci si può sintonizzare. Ad esempio, per riuscire a "prendermela", ad offendermi nell'ascoltare la comunicazione x, dovrò assegnare ad essa significato sintonizzandomi sull'orecchio "giallo", quello che tende a vedere nella comunicazione degli altri il loro soppesarci, il segno cioè di quanto questi ci rispettino. Questo modello visualizza come noi si sia sempre liberi di assegnare a qualsiasi comunicazione un significato oppure un altro, evidenzia così il potere di chi ascolta nel contribuire a definire la qualità di una interazione. Con un poco di allenamento è possibile, ad esempio, sintonizzarci sull'orecchio verde, invece che su quello giallo, e chiederci, dentro di noi, di fronte ad una comunicazione che ci pare irritante (e lo farà solo se siamo sintonizzati sull'orecchio giallo!): "come si sente, la persona che parla, per sentire il bisogno di parlarmi in questo modo?"
La comunicazione interpersonale, che coinvolge più persone, è basata su una relazione in cui gli interlocutori si influenzano vicendevolmente come in un circolo vizioso.
La comunicazione interpersonale si suddivide a sua volta in tre parti.
  • La comunicazione verbale, che avviene attraverso l'uso del linguaggio, sia scritto che orale, e che dipende da precise regole sintattiche e grammaticali.
  • La comunicazione non verbale, la quale invece avviene senza l'uso delle parole, ma attraverso canali diversificati, quali mimiche facciali, sguardi, gesti, posture.
  • La comunicazione para verbale, che riguarda in ultima analisi nella voce. Ossia nel tono, nel volume e nel ritmo. Ma anche nelle pause ed in altre espressioni sonore quali lo schiarirsi la voce ad esempio oltreché nel giocherellare con qualsiasi cosa capiti a tiro di mano.

sabato 21 gennaio 2012

Dai il meglio di te... L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico NON IMPORTA, AMALO Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici NON IMPORTA, FA' IL BENE Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici NON IMPORTA, REALIZZALI Il bene che fai verrà domani dimenticato NON IMPORTA, FA' IL BENE L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo NON IMPORTA, COSTRUISCI Se aiuti la gente, se ne risentirà NON IMPORTA, AIUTALA Da' al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci NON IMPORTA, DA' IL MEGLIO DI TE Madre Teresa di Calcutta

venerdì 20 gennaio 2012

Il giorno dell'aggiornamento. 5.8

Un venti Gennaio qualunque di alcuni anni fà sono nato in una piccola cittadina in provicia di Milano: MONZA.
Non ricordo molto di quel giorno, a dir la verità, ma raccontano le cronache di quanto fossi atteso in famiglia essendo il primogenito. Sono rimasto l'unico figlio, viziato direte.
Non proprio, i miei non navigavano certo in acque tranquille,e poter studiare è stato il grande regalo che mamma e papà mi hanno fatto.Oggi loro non ci sono più, se ne sono andati troppo presto, ma a loro devo la riconoscenza di un figlio per i propri genitori.


Grazie Angela e grazie Gianni.

Intanto potrete scoprire quale ero in questa foto scattata anni fà, non tantissimi, all'Istituto Statale d'Arte di Monza.

mercoledì 18 gennaio 2012

Le Immagini della fantasia
29 edizione Mostra Internazionale Illustrazione


Si tratta di una rassegna internazionale, attraverso la quale viene data visibilità ai linguaggi dell’illustrazione per l’infanzia, cercando di cogliere l’esemplarità del percorso creativo di ogni autore nel contesto mondiale.

Una ricerca che svela per questa edizione un panorama di 36 artisti che presentano le loro più recenti pubblicazioni.
L’esposizione comprende anche due sezioni speciali: una dedicata ad un ospite d’onore, che quest’anno sarà Linda Wolfsgruber, l’altra dedicata alla sezione fiabe dal mondo: Il Grande Albero delle Rinascite, fiabe delle Terre d’India, con opere realizzate da 50 illustratori e 50 allievi della Scuola Internazionale d’Illustrazione di Sàrmede.


Oltre 300 originali propongono ai visitatori un viaggio fantastico attraverso le fiabe, le leggende ed i racconti d’ogni Paese narrati con le parole dell’arte.
Accanto agli originali in esposizione anche i libri pubblicati dagli illustratori ospiti per dare la possibilità di apprezzare pienamente la bellezza di pubblicazioni per l’infanzia altrimenti introvabili in Italia.

La Mostra, assieme al suo volume, si offre dunque come strumento di conoscenza e di valorizzazione di ciò che viene prodotto di anno in anno in questo campo a livello internazionale. Proporre le nuove tendenze e gli orientamenti piu` originali dell’illustrazione contemporanea ad un pubblico sempre più ampio, è tra gli obiettivi di questa manifestazione.





A MONZA palazzo dell'Arengario dal 19 Febbraio al 18 Marzo 2012
Silvana Editoriale editori di comunicazione

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Non era nato editore il fondatore di SilvanaEditoriale, Amilcare Pizzi. Giovane diplomato alla Scuola del Libro di Milano, aveva acquistato nel 1914 la prima “pedalina” utilizzando le 2000 lire offertegli a titolo di ingaggio dal Milan FC, squadra in cui giocava con passione, e dando inizio, all’età di 23 anni, all’attività di stampatore.
Lo stabilimento di corso Roma cominciò a lavorare per diversi editori milanesi e nazionali, e la nuova denominazione Pizzi&Pizio, assunta dall’azienda con l’ingresso nella società dell’amico tipografo Pietro Pizio, sarà un marchio che apparirà per molti anni sui principali manifesti pubblicitari e cinematografici stampati in Italia.
L’attenzione per la qualità delle illustrazioni, la sperimentazione di nuove formule e l’investimento pioneristico in macchinari sempre più moderni fecero consolidare la fama dell’azienda, il cui successo non solo non si arrestò quando i due stabilimenti di corso Roma e via Panizzi vennero distrutti dai bombardamenti del 1943, ma anzi crebbe nei decenni successivi, portando l’Amilcare Pizzi Spa, trasferitasi nel 1965 nel nuovo stabilimento di Cinisello Balsamo, a imporsi sul mercato internazionale.

Non era nato editore dunque, il lungimirante stampatore Amilcare Pizzi, ma ciò che lo spinse a diventare anche editore fu il desiderio di tramandare il nome dell’amatissima figlia, Silvana, mancata prematuramente nel 1944.
La collezione a lei dedicata venne inaugurata nel 1945 con un volume su Giotto commentato da Carlo Carrà, cui seguiranno altri titoli dedicati ai grandi artisti italiani, come Masaccio, Tiepolo e il celebre volume su Mantegna, a oggi unica e preziosa testimonianza a colori degli affreschi della basilica degli Eremitani a Padova, bombardata pochi giorni dopo la campagna fotografica effettuata dallo stesso Amilcare.
Nel 1948 la SilvanaEditoriale d’Arte venne costituita come casa editrice autonoma: sin dagli esordi, la sua attività si è indirizzata al settore dei libri d’arte, instaurando importanti accordi di coedizione con editori americani ed europei.
Significative di questo periodo sono state la prima edizione integrale in lingua italiana delle lettere di Vincent Van Gogh e la collana “Collezione Silvana. Monumenti della civiltà pittorica italiana”.
Nei primi anni ’70 SilvanaEditoriale conquista un ruolo di leadership nel settore della realizzazione e distribuzione di volumi commissionati da numerosi istituti bancari, interessati alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico presente nei territori di competenza: sono di questi anni le collane con il gruppo Cariplo, con il gruppo San Paolo, con il Credito Italiano, con la Ras.

Con l’inizio degli anni ’90 viene ridefinito l’assetto della casa editrice, che inizia a proporsi nel settore delle mostre e degli eventi espositivi non solo come realizzatrice di cataloghi, ma anche come riferimento nella gestione dell’iniziativa, dal finanziamento all’organizzazione fino alla promozione.
A inaugurare questa nuova attività, la mostra “ La Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci” (Roma, Milano, Firenze, ottobre 1998 - gennaio 1999), cui seguiranno, solo per citarne alcune, “Parmigianino e il manierismo europeo”, (Parma, febbraio-settembre 2003), “Duccio. Alle origini della pittura senese”, (Siena, ottobre 2003 - marzo 2004) e le manifestazioni in onore di “Perugino il divin pittore” (Umbria, febbraio-luglio 2004).

Oggi il catalogo della casa editrice spazia dalle monografie d’arte ai cataloghi espositivi e museali, dal disegno alla fotografia, dal design alla storia e alla comunicazione, arricchendosi di duecento titoli ogni anno.